La Chiesa dedica la III domenica del Tempo Ordinario alla Parola di Dio, cuore della testimonianza di ogni cristiano. Proponiamo oggi la riflessione su un brano dell’Evangelii Gaudium di papa Francesco:
Tutta l’evangelizzazione è fondata sulla Parola di Dio, ascoltata, meditata, vissuta, celebrata e testimoniata. La Sacra Scrittura è fonte dell’evangelizzazione. Pertanto, bisogna formarsi continuamente all’ascolto della Parola. La Chiesa non evangelizza se non si lascia continuamente evangelizzare. È indispensabile che la Parola di Dio «diventi sempre più il cuore di ogni attività ecclesiale» (Benedetto XVI, Esort. ap. postsinodale Verbum Domini, 30 settembre 2010, n. 1). La Parola di Dio ascoltata e celebrata, soprattutto nell’Eucaristia, alimenta e rafforza interiormente i cristiani e li rende capaci di un’autentica testimonianza evangelica nella vita quotidiana. Abbiamo ormai superato quella vecchia contrapposizione tra Parola e Sacramento. La Parola proclamata, viva ed efficace, prepara la recezione del Sacramento, e nel Sacramento tale Parola raggiunge la sua massima efficacia. Lo studio della Sacra Scrittura dev’essere una porta aperta a tutti i credenti. È fondamentale che la Parola rivelata fecondi radicalmente la catechesi e tutti gli sforzi per trasmettere la fede. L’evangelizzazione richiede la familiarità con la Parola di Dio e questo esige che le diocesi, le parrocchie e tutte le aggregazioni cattoliche propongano uno studio serio e perseverante della Bibbia, come pure ne promuovano la lettura orante personale e comunitaria. Noi non cerchiamo brancolando nel buio, né dobbiamo attendere che Dio ci rivolga la parola, perché realmente «Dio ha parlato, non è più il grande sconosciuto, ma ha mostrato se stesso» (Benedetto XVI, Meditazione durante la prima Congregazione generale della XIII Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi, 8 ottobre 2012). Accogliamo il sublime tesoro della Parola rivelata.
Gesù, dopo aver letto questo passo, “arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e si pose a sedere. E gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui” (Lc 4,20). E ora, se volete, in questa sinagoga, in questa nostra assemblea i vostri occhi possono fissare il Salvatore. Quando tu avrai rivolto tutta l’attenzione del cuore a contemplare la Sapienza e la Verità dell’unigenito Figlio di Dio, allora i tuoi occhi vedranno Gesù. Beata quell’assemblea di cui ci parla la Scrittura, nella quale “gli occhi di tutti stavano fissi sopra di lui”. Come vorrei che anche di questa nostra assemblea si potesse dire la stessa cosa, che cioè gli occhi di tutti voi, dei catecumeni e dei fedeli, delle donne, degli uomini e dei bambini, non gli occhi del corpo, ma quelli dell’anima, vedono Gesù! Se guarderete a lui, dalla sua luce e dal suo sguardo i vostri volti saranno resi più splendenti, e potrete dire: “Risplende su di noi, Signore, la luce del tuo volto” (Sal 4,7). A lui sia gloria e onore nei secoli dei secoli. Amen.
(Origene, In Luc., 32, 2-6)