Il vangelo di questa V domenica del Tempo ordinario, è stato il brano che san Giovanni Paolo II aveva posto come riferimento della Lettera apostolica Novo millennio ineunte, in cui Gesù esorta i primi discepoli a gettare le reti per una pesca che si rivelerà prodigiosa. Dice a Pietro: “Duc in altum – Prendi il largo” (Lc 5, 4). “Pietro e i primi compagni si fidarono della parola di Cristo, e gettarono le reti” (Novo millennio ineunte, 1). Proponiamo per la riflessione un brano di san Giovanni Paolo II, tratto dal Messaggio per la XLII Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni (2004) che è tuttora attuale per la nostra vita di testimoni di Cristo e del Vangelo nel nostro mondo.
Per un commento al Vangelo vedi anche “Prendi il largo…”
“Duc in altum! ” Il comando di Cristo è particolarmente attuale nel nostro tempo, in cui una certa mentalità diffusa favorisce il disimpegno personale davanti alle difficoltà. La prima condizione per “prendere il largo” è coltivare un profondo spirito di preghiera alimentato dal quotidiano ascolto della Parola di Dio. L’autenticità della vita cristiana si misura dalla profondità della preghiera, arte che va appresa umilmente “dalle labbra stesse del Maestro divino”, quasi implorando, “come i primi discepoli: ‘Signore, insegnaci a pregare!’ (Lc 11, 1). Nella preghiera si sviluppa quel dialogo con Cristo che ci rende suoi intimi: ‘Rimanete in me e io in voi’ (Gv 15, 4)” (Novo millennio ineunte, 32).
L’orante legame con Cristo ci fa avvertire la sua presenza anche nei momenti d’apparente fallimento, quando la fatica sembra inutile, come avvenne per gli stessi Apostoli che dopo aver faticato tutta la notte esclamarono: “Maestro, non abbiamo preso nulla” (Lc 5, 5). È particolarmente in tali momenti che occorre aprire il cuore all’onda della grazia e consentire alla parola del Redentore di agire con tutta la sua potenza: “Duc in altum!” (cfr. Novo millennio ineunte, 38).
Chi apre il cuore a Cristo non soltanto comprende il mistero della propria esistenza, ma anche quello della propria vocazione, e matura splendidi frutti di grazia. Di questi il primo è la crescita nella santità in un cammino spirituale che, iniziato con il dono del Battesimo, prosegue sino al pieno raggiungimento della perfetta carità (cfr. ivi, 30). Vivendo il Vangelo “sine glossa”, il cristiano diventa sempre più capace di amare al modo stesso di Cristo, di cui accoglie l’esortazione: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5, 48). Egli si impegna a perseverare nell’unità con i fratelli entro la comunione della Chiesa, e si pone al servizio della nuova evangelizzazione per proclamare e testimoniare la stupenda verità dell’amore salvifico di Dio.
Gesù, Figlio di Dio,
in cui dimora la pienezza della divinità,
Tu chiami tutti battezzati “a prendere il largo”,
percorrendo la via della santità.
Suscita nel cuore dei giovani il desiderio
di essere nel mondo di oggi
testimoni della potenza del tuo amore.
Riempili con il tuo Spirito di fortezza e di prudenza
perché siano capaci di scoprire la piena verità
di sé e della propria vocazione.
Salvatore nostro,
mandato dal Padre per rivelarne l’amore misericordioso,
fa’ alla tua Chiesa il dono
di giovani pronti a prendere il largo,
per essere tra i fratelli manifestazione
della tua presenza che rinnova e salva.
Vergine Santa, Madre del Redentore,
guida sicura nel cammino verso Dio e il prossimo,
Tu che hai conservato le sue parole nell’intimo del cuore,
sostieni con la tua materna intercessione
le famiglie e le comunità ecclesiali,
affinché aiutino gli adolescenti e i giovani
a rispondere generosamente alla chiamata del Signore.
Amen.
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