Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce …
(Is 9,1)
Carissimi,
Il profeta Isaia rivolge queste parole di consolazione al suo popolo in esilio, disorientato, senza speranza, senza prospettive per il futuro. “Dove stiamo andando? Perché ci è successo questo? Dov’è Dio?”. Sono le domande, ieri e oggi, di un popolo nella prova.
«Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce». Isaia lo annuncia come un fatto compiuto, come già vedendo, dal futuro, il compiersi di una grande promessa.
Vivere l’Avvento è questo. È stare dentro alla prova e lasciare che il cuore gridi il bisogno e l’attesa della salvezza, di una speranza. Vivere l’Avvento è chiedere a Dio di non dimenticarsi del suo popolo, ma di venire presto, presenza di Luce che squarci le tenebre.
Celebrare il Natale è fare memoria che la profezia di Isaia si è avverata quando Dio è venuto in mezzo a noi, “Diocon-noi”, nella «vera carne della nostra umanità e fragilità» (s. Francesco, Lettera a tutti fedeli). Questo si è compiuto e si compie per noi oggi, quasi risposta di Dio alle nostre preoccupazioni e paure: «Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se una madre si dimenticasse, io non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato» (Is 49, 15-16). I nostri nomi, il nome di ciascuno, sono scritti sul palmo delle mani di Dio!
In questo Avvento ci riconosciamo più che mai “popolo nelle tenebre” dell’incertezza, ma anche più che mai popolo di Dio, unito e solidale nell’attesa certa della luce. Nelle tenebre della precarietà risuona allora per noi e per ciascuno
la Buona Notizia della presenza di Dio tra noi, il Vangelo dell’Amore.
Condividiamo con voi alcuni eventi di quest’anno che volge al termine e che grate riconsegniamo al cuore e alle mani di Dio.
Dopo mesi intensi di preparativi, il 4 e il 22 febbraio il portone del nostro monastero si è aperto per accogliere prima sr. Maria Assunta e sr. Maria Giovanna, poi sr. Maria Amata e sr. Paola Francesca del monastero S. Francesco di Todi. Nella fede e nell’abbandono al disegno misterioso di Dio già avevamo intravisto, insieme a queste nostre sorelle, come davvero un piccolo “popolo nelle tenebre” a poco a poco vede “una luce nuova”, verso la quale ora camminiamo tutte insieme. Solo due giorni dopo il loro arrivo, l’invasione russa in Ucraina con le sue conseguenze di morte, paura e fughe dal paese ci ha chiesto di spalancare ancor più il cuore all’accoglienza di un popolo e di un’intera umanità sgomenta, che subito abbiamo posto davanti al Signore nell’adorazione quotidiana, invocando da Lui il dono della pace e della riconciliazione. Sabato 26 febbraio – sabato prima della Quaresima e memoria della “Madonna della Fiducia” tanto cara alla ven. clarissa di Todi sr. Chiara Isabella Fornari (1697- 1744) e di cui custodiamo l’immagine – abbiamo partecipato, tramite il sito della Provincia, alla veglia di preghiera per la pace dei nostri frati a S. Maria degli Angeli, durante la quale il Ministro provinciale P. Francesco Piloni ha letto la toccante lettera-testimonianza di P. Romualdo, guardiano del convento francescano di Konotop in Ucraina, nella zona invasa.
La nostra preghiera ha accompagnato in particolare durante la settimana santa P. Francesco e il Ministro Generale P. Massimo Fusarelli, pellegrini in Ucraina per visitare e farsi vicini a frati e profughi in Ucraina e nei paesi confinanti. Il Signore non ci ha mai fatto mancare i segni del suo amore e della sua cura attraverso i tanti frati che ci hanno accompagnato lungo questo anno, a cominciare dal Ministro Generale P. Massimo Fusarelli che il 10 agosto, nella vigilia della solennità della nostra Madre S. Chiara, ci ha dato la gioia di una visita fraterna condividendo il suo sguardo sull’Ordine e profonde riflessioni sulla nostra vocazione contemplativa clariana. La nostra riconoscenza anche a P. Georges Massinelli e ai frati del convento di Monteripido per l’eucaristia quotidiana e la formazione, a P. Luigi Napolitano e P. Paolo Guerrini per il sacramento della riconciliazione, a P. Paolo Zampollini per i ritiri mensili. Grazie a P. Giancarlo Lati per averci predicato le Quarantore, a P. Juri Cavallero per il triduo di S. Chiara e la testimonianza sulla sua presenza missionaria a San Pietroburgo, e a P. Dario Garioni per il triduo di s. Francesco. In estate abbiamo potuto continuare la formazione biblica con P. Matteo Munari e P. Alessandro Cavicchia, dello Studium Biblicum di Gerusalemme: a loro il nostro grazie per la testimonianza e le “perle” che ci hanno donato sulla Parola di Dio. Non possiamo non ricordare i giovani in formazione che, insieme ai loro maestri P. Enrico Voltolini e P. Danilo Tremolada, occupano un posto speciale nella nostra preghiera: il Signore benedica il loro cammino e li aiuti a mettere radici profonde nel suo amore fedele.
Ringraziamo di cuore P. Mirko Mazzocato e a P. Graziano Malgeri per gli incontri formativi con le sorelle impegnate nel lavoro con i giovani, P. Mattero Ferraldeschi che ci trasmette il suo amore per il canto liturgico, P. Manuel Valenzisi, P. Gianpaolo Fabaro e tutti i frati che sono venuti per una celebrazione e un saluto fraterno. Preziosa presenza sono inoltre i fratelli e le sorelle dell’Ordine Francescano Secolare di Monteripido, che hanno condiviso con noi una veglia di preghiera anche in vista del loro Capitolo.
Nel mese di maggio abbiamo partecipato all’Assemblea federale che si è tenuta a Perugia, momento forte di comunione tra i monasteri e di riflessione sui valori fondamentali della nostra vita. Ringraziamo la Madre Presidente, il Consiglio e il Padre Assistente per il loro prezioso e delicato lavoro a servizio del bene e della crescita di ogni comunità. Dono di intima gioia è stato, al termine dell’Assemblea, il passaggio di numerose sorelle, festosa “invasione” per un saluto alla nostra comunità, gioia che si è protratta nei giorni di permanenza tra noi di Madre Maria di Nazareth Mungainiyiki, ora abbadessa del Monastero Sainte Claire di Gerusalemme.
Con particolare preghiera e partecipazione abbiamo accompagnato la nostra Diocesi, con l’inizio del cammino sinodale, le dimissioni del carissimo Arcivescovo Card. Gualtiero Bassetti, il periodo vacante affidato all’Amministratore apostolico Mons. Marco Salvi, l’elezione del nuovo pastore Mons. Ivan Maffeis e l’11 settembre la sua consacrazione nella cattedrale di S. Lorenzo, a cui abbiamo potuto partecipare a distanza. I nostri auguri più cari, poi, a Mons. Marco Salvi, neoeletto Vescovo della diocesi di Civita Castellana. L’amicizia che ci lega a lui lo accompagnerà con la preghiera nel suo nuovo mandato.
Sempre presenti nella nostra preghiera sono i sacerdoti della Diocesi, a cominciare da quelli della parrocchia di S. Maria di Monteluce don Nicola Allevi, don Giordano Commodi e il carissimo don Luciano Tinarelli, quelli incontrati nel corso dell’anno e tutti gli altri, che rendono presente Cristo in mezzo ai fratelli e alle sorelle loro affidati. Lo Spirito santo li sostenga nel loro prezioso ministero, li conforti e illumini.
Pur nell’intensità dei giorni e nell’“ordinarietà degli imprevisti”, è continuato regolarmente il cammino di formazione, il lavoro sugli Statuti federali, le prove di canto. Quasi a interrompere la densità degli eventi, nella seconda metà di giugno abbiamo fatto anche l’esperienza del covid; gli Esercizi spirituali previsti in quel tempo sono stati recuperati solo a metà ottobre, e online: P. Fernando Rivas OSB, ci ha introdotto alla ricchezza della tradizione e spiritualità monastica presente in Francesco e Chiara d’Assisi. Un meraviglioso itinerario tutto da scoprire e approfondire! Un grazie di cuore al nostro maestro di canto Franco Radicchia anche per qualche piccolo concerto di cui ci fa dono insieme ai cori Armoniosoincanto e Tritonus.
Tra i diversi preziosi incontri, ricordiamo la bella testimonianza della famiglia Fiori, che ha condiviso l’esperienza missionaria che vive nell’Operazione Mato Grosso.
Nel nuovo anno ci attendono due importanti lavori di manutenzione. Il tetto di una parte del monastero necessita di urgente intervento, e stiamo valutando la possibilità di rifarlo inserendo un impianto fotovoltaico. Anche il nostro coro ha bisogno di essere ristrutturato. Curare questo ambiente è curare lo spazio della nostra preghiera, cuore della nostra vita, per questo abbiamo deciso, dopo un lungo discernimento, di affrontare questi lavori da tanti anni desiderati e rimandati.
La nostra vocazione contemplativa trova una delle sue immagini più significative in Mosè che prega sul monte, mentre Giosuè e il popolo combattono a valle. Quando le braccia di Mosè incominciano a pesare, Aronne e Cur gliele sostengono. In questo tempo sentiamo più che mai la responsabilità di stare davanti a Dio con le braccia alzate, mentre voi portate avanti giorno per giorno, nella vostra vita e nel mondo, il combattimento della fede, della verità, dell’amore. E sentiamo tanto più questa responsabilità, in quanto la vostra amicizia e l’aiuto spirituale e materiale sostengono le nostre braccia alzate, perché non si stanchino. Sono tanti gli amici che lungo quest’anno sono stati segno della tenerezza del Signore per noi, facendoci dono del loro tempo, delle risorse e competenze. È impossibile citarvi tutti per nome, vi custodiamo uno ad uno nel nostro cuore e di tutto Dio vi ricompensi, si faccia Lui stesso vostra ricompensa in pienezza.
Camminiamo insieme a ciascuno di voi, e facciamo nostre le vostre preghiere, le necessità, le speranze. Condividiamo con voi – e pensiamo in particolare alle famiglie, ma anche agli anziani con le loro necessità, ai giovani così provati nelle loro speranze – le povertà del momento presente, e per tutti chiediamo che queste povertà di ogni genere diventino il luogo in cui Gesù si manifesta con il potere della sua umiltà e piccolezza.
A noi tutti sia concesso di sperimentare la beatitudine dei “piccoli”, per i quali Gesù ha esultato e benedetto il Padre, perché «ad essi, e non ai sapienti, hai rivelato tutte queste cose» (cf. Mt 11, 25). Sia con ciascuno di voi la pace del Signore e la profonda gioia del Suo Amore.
Buon cammino di Avvento e santo Natale!
sr. Maria Renata e sorelle