Testi liberamente tratti da:
Anna Maria Canopi, Maria, donna della bellezza interiore, Ed. Paoline 2009
Vergine della gratuità e della gratitudine
Il concetto di gratuità non è per noi fra i più accessibili, anzi, è forse fra i più ardui. Siamo infatti avviluppati dentro le spire del nostro egoismo e fatichiamo persino a pensare e a credere che ci sia qualcuno che sa amare e agire gratuitamente. Qui sta anche la nostra difficoltà a credere in un Dio che ci ama per primo e rimane fedele al suo amore nonostante tutto e per sempre.
Maria, invece, è una creatura nata sotto il segno della gratuità e proclama altamente la gratuità di Dio, divenendone come la più luminosa icona. Nel canto del Magnificat abbiamo l’inno alla magnanimità di Dio e quindi un solenne rendimento di grazie. Gratuità e gratitudine, infatti, si intrecciano e formano un’unica grande melodia che esprime l’esultanza e la danza di tutto il creato sotto gli occhi del Creatore.
Non esiste una donna veramente gratuita al di fuori di Maria, la tutta di Dio e tutta donata, la ricolma di grazia e di gratitudine.
Noi tutti siamo chiamati a imitarla, a essere partecipi della sua grazia e quindi a divenire gratuiti e riconoscenti. Se siamo gratuiti siamo anche grati e se siamo grati siamo anche graditi, a Dio e ai fratelli. E questo equivale a vivere non secondo la carne, ma secondo lo Spirito, da uomini e donne pasquali.
Per noi però non è possibile essere gratuiti, se non a una condizione: riconoscerci gratificati, perdonati e salvati da Dio. Il comando di Gesù: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,8) ci dà la misura della nostra dipendenza e insieme della nostra libertà.
Maria nella sua sovrana libertà, a somiglianza di Dio stesso, va sempre oltre quello che noi chiameremmo il giusto, il dovuto, perché ha la coscienza del tutto che ha ricevuto e quindi l’urgenza di ringraziare ridonando quel tutto. In questo c’è anche il segreto della santa letizia.
Ci sia dato di trovarci fra coloro che cantano senza fine le meraviglie del Signore e ringraziano di poter cantare e di poter ringraziare, perché questa è la meravigliosa gratuità della vita: dono che fiorisce in dono.
O Maria, Madre della divina grazia,
canale dell’Amore incarnato,
coltiva in noi il fiore della gratuità
e della gratitudine,
perché anche la nostra vita
sia una lieta offerta,
gradita a Dio e agli uomini.
Amen.