V giorno – 3 dicembre
Sei l’incorruttibile
dei cieli inclito Fiore,
sei il Monte altissimo
del popolo di Dio!
Da «Sulla Natività della Signora nostra Madre di Dio» di Teodoro Studita († 826)
Ave, o unica Madre ignara di uomo. Tu sola sei rimasta illibata tra tutte le madri e hai raggiunto i risultati delle madri pur vivendo da Vergine. O nuovo prodigio tra tutti i prodigi!
Ave, o Vergine che hai generato; tu sola tra le vergini hai partorito e hai perseguito gli obiettivi delle vergini, pur vivendo da madre. O miracolo arduo per tutti!
Ave, o impronta regale, che hai plasmato in forma simile al tuo corpo materno il Re di tutti, che ha preso da te la sua sostanza; cosicché quale era la genitrice, tale era anche il generato.
Ave, o volume del nuovo mistero (cf. Is 8,1), assolutamente immacolato a causa della incorruzione; in te il Verbo senza forma viene trascritto con lo stiletto della specie umana; assume cioè un corpo, divenendo in tutto simile a noi, eccetto nel peccato (cf. Eb 4,15).
Ave, o fontana sigillata (cf.Ct 4,12) che fa scaturire l’incorruttibilità. Tu hai dato alla luce il Cristo, che è sorgente della vita, senza che vengano minimamente lesi i sigilli della verginità. Resi immortali dalla comunione con lui, noi siamo nuovamente condotti a quel paradiso che non invecchia.
Ave, o giardino chiuso, fecondità giammai prima aperta alla verginità; il tuo profumo è come quello di un campo che il Signore, da te nato, ha benedetto.
Ave, o rosa immarcescibile, infinitamente olezzante. Il Signore, attirato dal tuo profumo, ha preso riposo dentro di te. Egli stesso, da te sbocciato, ha distrutto il profumo del mondo.
Testo tratto da: AA.VV. Testi mariani del primo millennio, Città Nuova, Roma 1988.