La sola cosa necessaria

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XVI Domenica del Tempo ordinario (anno C)
Lc lO, 38-42

Il brano di questa XVI domenica del T.O. è particolarmente noto per essere stato riletto in chiave di contrapposizione tra vita attiva e vita contemplativa, ma è evidente che il suo significato è ben più profondo. Iniziamo ad analizzare il contesto nel quale è inserito.

Siano sempre nel lungo viaggio verso Gerusalemme. Come abbiamo già visto, il cap 10 si apre con l’invio in missione dei 72, con l’annuncio che si apre in ogni direzione. Ma l’Amore non può essere solo annunciato, deve incarnarsi nella vita concreta di uomini che accettano e credono al Vangelo. Chi comprende il valore del Regno si trova a vivere una vita nuova, caratterizzata dall’amore a Dio e al prossimo, e più precisamente: dall’amore di Dio che si fa nostro prossimo.

Lc sviluppa questo tema con 4 episodi:

  • La domanda sul primo dei comandamenti
  • La parabola del buon samaritano
  • La casa di Marta e Maria
  • La preghiera del Padre Nostro

Nel v. 38, che apre la nostra pericope, Gesù e i suoi vanno verso Gerusalemme, entrano in un villaggio (che da Gv sappiamo essere Betania) e Gesù è accolto in casa da una donna, Marta, che ha una sorella, Maria. Luca non parla di Lazzaro.

Gesù è nella casa di queste due donne e si mette ad insegnare loro. Per la concezione del tempo era assolutamente sconveniente per un uomo essere ospitato da una donna, in più insegnare a una donna era considerato tempo perso. Nel suo esodo verso Gerusalemme tutta la città è chiamata a riconoscerLo: ora sono due donne ad accoglierlo, poi sarà Zaccheo il pubblicano (19)… Gesù è accolto dai lontani da chi,  secondo i ben pensanti, non “può” accoglierlo.

Il nostro brano si sviluppa su una serie di “contrasti” tra Marta e Maria: servire/ascoltare; andare/sedersi; molti/uno.

Marta esprime la mentalità cui la donna era abituata, la donna doveva servire l’ospite e richiama la sorella ai suoi doveri di donna. Maria è una donna audace essa si assume il ruolo che spetta solo agli uomini: intrattenere l’ospite, compito del padrone di casa. Mentre Marta è occupata, distolta, distratta dai molti servizi, Maria si siede e ascolta.

A Gesù che è la Parola qui presente va consacrato il tempo, l’attenzione, Marta cerca di compiacere il suo ospite, Maria invece si compiace di stargli vicina e udire la sua voce, non è più la serva, ma la sposa. In Lc 9,35 l’evento della trasfigurazione si conclude con la parola del Padre: Ascoltatelo! Maria è la prima discepola che obbedisce a questo comando. Marta è così presa che è impedita nell’ascolto che forse desidera… La presenza di Gesù è un’occasione per Marta per uscire dagli schemi che conosce (i doveri di donna) e per essere totalmente coinvolta nella novità di vita che è Gesù. Fondamento dell’amare è l’ascolto di Colui che è l’amore. Il primo passo del pio Israelita è ascoltare (Dt 6,4). In Lc 8,18 Gesù dice: fate attenzione a come ascoltate, perché a chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere. Il versetto si trova dopo la parabola del buon seminatore. Marta potrebbe rappresentare il terreno spinoso che accoglie la parola, ma poi le preoccupazioni, gli affanni, l’agitazione, le impediscono di ascoltare con la totalità del cuore.

Gesù richiama Marta con benevolenza (la chiama due volte per nome) per affidargli un compito, una vocazione nuova perché possa accogliere la parola.

L’atteggiamento di Marta rivela il volto dell’uomo ferito dal peccato che, curvato su se stesso, non vede più nulla oltre sè. Questa ferita del peccato si ripercuote nelle relazioni, per cui si fa di tutto per farsi accettare, per essere oggetto dell’amore altrui, illudendoci di amare. L’azione di Marta parte ancora troppo da sé, dalle sue convinzioni, dai suoi criteri: il suo servizio dovrà essere alimentato e obbediente alla parola ascoltata, a Cristo fondamento e roccia della vita. Questo è la parte che non sarà mai tolta.

La questione non è servire o non servire, ma riconoscere a chi appartiene il proprio cuore. Marta fa molte cose, Gesù la richiama alla “cosa” fondamentale: stare con Lui, essere amati senza condizioni. L’unica cosa necessaria è la tenerezza del Padre. Così in Lc 18,18-23 al ricco che chiede la vita piena e felice, Gesù dice: una sola cosa ti manca… Cristo propone una cosa da fare per la quale occorre purificare il cuore da tutti i desideri per averne uno solo: rimanere con il Signore e seguirlo. 

Marta è invitata a interrogarsi sulla verità profonda del suo cuore. Solo così si prende coscienza della necessità della salvezza che Cristo ci dona. L’amicizia con Gesù non è osservanza religiosa, ma una realtà che infiamma il cuore per una scelta totale e per un amore prioritario e assoluto. Marta è già amica di Gesù, ma è un po’ simbolo di coloro che possono accoglierlo con tanto servizio, rimanendo nella loro mentalità, ancorati a vecchi schemi, a modi che non permettono un incontro totale. Il principio del sevizio di Marta è l’io (essa infatti si affanna Mt 6,25- 34), duro a convertirsi perché non riconosce che il bisogno dell’uomo non è morire per Dio, ma Dio che muore per lui.

Marta brontola proprio come i farisei, i giusti i giudei. Maria, al contrario, non dice nulla. È Gesù la sua difesa, la sua parola. Essa è silenzio: il silenzio assoluto che può concepire la parola. Si dice che Marta accoglie nella sua casa, ma Maria si fa essa stessa casa. Questo silenzio è la spogliazione assoluta, l’oblio del proprio io, è l’amore di chi contempla ed è tutto in Colui che accolto, accoglie.

Ha scelto la parte ottima: Maria sceglie, il verbo è proprio quello che indica la scelta tra due possibilità (è usato per la scelta dei dodici tra i molti discepoli). Sceglie la parte ottima. Questo ci dice prima di tutto che anche ciò che sceglie Marta (la diakonia) è buono, ma qui c’è un di più: il Signore è mia parte di eredità…la mia eredità è magnifica (Sl 16,5.6). È il Salmo del Levita, di colui che senza parte nella terra promessa, ricorda a tutto Israele che la vera promessa è Colui che promette. Il dono è segno di chi dona! Vera eredità, parte ottima è il Signore, riposo dell’uomo, suo settimo giorno, sua terra. Questa parte ottima è ciò che Dio vuole donare a tutti. Maria la sceglie già da ora.

 

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